Quando “pazzia” significa coraggio: il mio viaggio verso la Medicina Veterinaria Olistica
- M.V. Claudia Barbieri
- 21 lug
- Tempo di lettura: 3 min
“Le persone abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo fanno davvero.” – Steve Jobs
Oggi, nel compiere 54 anni, questa frase di Steve Jobs mi invita alla riflessione... Nel corso della vita, ha smesso di essere solo una fonte di ispirazione per diventare un costante promemoria del valore di credere nei propri sogni... anche quando sembrano follia.
Fin da bambina ero quella silenziosa, timida, amante dei libri, un po’ nerd. Amavo gli animali, la scienza e la lettura più di ogni altra cosa. Il mio sogno era chiaro: diventare veterinaria e scienziata, prendermi cura degli animali ovunque si trovassero, indipendentemente dalla specie.
Ho iniziato a studiare inglese a 10 anni. A 14 anni, passavo i pomeriggi nella biblioteca della scuola di lingue copiando libri e illustrazioni a mano, con penna e quaderno. Era molto prima dei tempi del “copia e incolla”, e fu lì che nacque il mio amore per l’apprendimento.
A 17 anni superai l’esame d’ammissione per la facoltà di Medicina Veterinaria. Ma dopo appena un anno e mezzo, tutto cambiò. Affrontai lezioni di fisiologia che prevedevano la vivisezione. Per me era come assistere ai giochi gladiatori nel Colosseo: animali che soffrivano in nome dell’istruzione. Non potevo continuare, e abbandonai il corso.
Fu uno shock per la mia famiglia… Mia madre si era trasferita con me in un’altra città per sostenermi, e improvvisamente tutto crollò. Tornammo nella nostra città e scelsi una strada completamente diversa: la laurea in Economia. Dicevo: “Almeno così non farò male a nessuno.”
Mi sono laureata, ho fatto due MBA in Finanza e ho lavorato nell’industria petrolifera e nel mercato finanziario. Esteriormente era una carriera di successo. Ma dentro di me, quel sogno d’infanzia non mi aveva mai lasciata…
Anni dopo, mi ritrovai a un bivio. Ero immersa in analisi economiche frenetiche e ad alta pressione, ma qualcosa dentro di me chiamava sempre più forte. Non era logico: era emotivo, intuitivo, radicato in un profondo desiderio di guarigione, di contatto con gli animali e con la Terra.
Così feci quello che molti consideravano un passo “folle”: lasciai tutto (di nuovo) e tornai a studiare Medicina Veterinaria.
Mi sono laureata, mi sono specializzata in Omeopatia e ho abbracciato il mio interesse di sempre per le terapie naturali. Poco dopo, ho scoperto il Reiki e quello è stato un vero punto di svolta. Ho iniziato ad applicarlo ad alcuni pazienti e ho visto risultati sorprendenti. Ma, con il mio background analitico e razionale, avevo bisogno di capire di più. Volevo sapere come funzionasse, non solo per esperienza ma anche scientificamente.
Quella curiosità mi ha riportata alla ricerca, una passione mai sopita. Così ho iniziato a lavorare alla ricerca sul Reiki in campo veterinario. È ancora al inizio, spesso fraintesa o ignorata. Ma credo che rappresenti il futuro, e sono impegnata a contribuire a questa medicina integrativa e compassionevole.
Ho già scritto un articolo dove condivido la mia visione di quella che chiamo “Medicina del Futuro” - un modello che integra cura veterinaria, guarigione energetica e un approccio olistico e rispettoso verso tutti gli esseri viventi.
C’è chi dice che sono pazza...forse è vero...sono sempre stata diversa dalla maggioranza e lo sono ancora. Ma credo che proprio questa pazzia e questa diversità sia ciò di cui il mondo ha bisogno.
Come disse il Dr. Edward Bach:“La vita non ci chiede sacrifici impossibili; ci chiede di andare avanti con gioia nel cuore ed essere una benedizione per chi ci sta accanto. Se lasciamo il mondo un po
’ migliore di come lo abbiamo trovato, abbiamo compiuto la nostra missione.”
Oggi sono una veterinaria olistica, omeopata e maestra di Reiki. Lavoro con gli animali, esseri senzienti che ci insegnano ogni giorno la presenza, la resilienza e l’amore incondizionato. Il mio cammino mi ha portata in luoghi che non avrei mai immaginato: ricerca sul Reiki, medicina integrata, e un dialogo più profondo tra scienza e guarigione olistica.
Ho imparato che la guarigione non è limitata a una sola specie. È un linguaggio universale di energia, compassione e rispetto per la vita in ogni sua forma.
Questo viaggio non è facile, ma è autentico...e radicato in qualcosa di più forte della paura: l’amore.
Perché condividere tutto questo oggi? Perché i compleanni sono soglie...sono momenti potenti per riflettere su dove siamo stati e dove stiamo andando. Ci ricordano che la vita non è lineare e che cambiare direzione non è un fallimento, ma spesso l’atto più coraggioso.
A chiunque si trovi davanti a un cambiamento - nella carriera, nelle credenze, o nel modo di vedere il mondo - voglio dire: ascolta la tua voce interiore.
Un brindisi a un altro anno di crescita, gratitudine, e quella meravigliosa “follia” di credere che sì, possiamo davvero fare la differenza.





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