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Disbiosi e Disturbi Comportamentali nei Cani: Il Ruolo dell'Asse Intestino-Cervello

  • Immagine del redattore: M.V. Claudia Barbieri
    M.V. Claudia Barbieri
  • 18 giu
  • Tempo di lettura: 5 min

Circa l’80% dei cani domestici presenta problemi comportamentali come aggressività, ansia o fobie. Questi disturbi influiscono sulla qualità della vita sia del cane che del proprietario, causando problemi di salute e disagi nella routine quotidiana. Senza contare che, in alcuni Paesi, i disturbi comportamentali rappresentano una delle principali cause di eutanasia e abbandono nei rifugi, indebolendo il legame tra gli esseri umani e i loro compagni canini.


Sebbene la gestione tradizionale tramite l’addestramento e l’uso di farmaci convenzionali, come gli ansiolitici, sia d’aiuto per alcuni cani, spesso non è sufficiente. Inoltre, gli ansiolitici possono causare effetti indesiderati, specialmente nei casi cronici o complessi. Tutto ciò ha portato a un crescente interesse verso nuovi approcci terapeutici, in particolare focalizzati sull’asse intestino-cervello, come i nutraceutici e l’omeopatia.


L’asse intestino-cervello è una rete di comunicazione bidirezionale che coinvolge i sistemi nervoso, endocrino e immunitario, oltre al microbiota intestinale. Spesso definito come il “secondo cervello”, l’intestino influisce sull’umore, sulle risposte allo stress e sul comportamento attraverso la produzione di neurotrasmettitori, poiché fino al 90% della serotonina è prodotto proprio a livello intestinale. Inoltre, la connessione con il nervo vago permette una comunicazione diretta tra intestino e cervello.


In questo contesto, la disbiosi, ovvero lo squilibrio del microbioma intestinale, favorisce la neuroinfiammazione e può compromettere la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), come il butirrato, fondamentali per la salute dell’intestino e del cervello. La disbiosi può ridurre la quantità di batteri benefici che producono questi acidi, determinando una diminuzione di metaboliti preziosi e contribuendo così a diversi problemi di salute, compresi i disturbi comportamentali.


Tra i neurotrasmettitori che influenzano il comportamento e sono modulati dal microbiota intestinale troviamo:

  • la serotonina, che a bassi livelli è associata ad ansia e aggressività;

  • la dopamina, essenziale per attenzione e motivazione;

  • il GABA, un neurotrasmettitore calmante che inibisce l’eccitabilità neuronale, prodotto da alcuni batteri intestinali, soprattutto Lactobacillus e Bifidobacterium.


Studi recenti suggeriscono che la disbiosi intestinale non è correlata solo a disturbi gastrointestinali e metabolici, ma anche a alterazioni comportamentali. Una revisione pubblicata su Animals (Kiełbik & Piłaszewicz, 2024) ha evidenziato che i cani aggressivi possono presentare bassi livelli di serotonina e alti livelli di marker infiammatori come l’IL-6. Inoltre, è emerso che i cani alimentati con una dieta naturale mostravano un livello più elevato di GABA fecale e profili microbiotici differenti rispetto ai cani alimentati con crocchette.


Questa revisione ha dimostrato un forte legame tra la salute intestinale e il comportamento canino, identificando il potenziale di terapie come i probiotici (che modulano serotonina e GABA), il trapianto di microbiota fecale (FMT), i prebiotici e le diete ricche di fibre, in grado di aumentare la produzione di SCFA.


Oltre a questi interventi, esistono altri approcci utili, tra cui nutraceutici, funghi medicinali e omeopatia, che possono contribuire a migliorare la salute intestinale. Come abbiamo già sottolineato in altri articoli di questo blog, i nutraceutici sono integratori non farmacologici con effetti terapeutici. Nel contesto della disbiosi, alcuni nutraceutici — come la Boswellia serrata, la membrana del guscio d’uovo e la palmitoiletanolamide (PEA) — offrono benefici importanti, soprattutto nel modulare l’infiammazione e nel supportare l’integrità della mucosa.

  • La Boswellia serrata, estratta dalla resina dell’omonimo albero, è ricca di acidi boswellici. In caso di disbiosi, agisce come antinfiammatorio poiché inibisce la 5-lipossigenasi (5-LOX), riducendo la sintesi di leucotrieni, coinvolti nell’infiammazione intestinale e sistemica. Favorisce inoltre la guarigione della mucosa e rafforza la barriera intestinale, spesso danneggiata dalla disbiosi. Alcuni studi indicano che la Boswellia può influenzare positivamente la composizione del microbiota intestinale.

  • La membrana del guscio d’uovo è un'altra valida opzione per la protezione intestinale. Contiene glicosaminoglicani, collagene e proteine bioattive con effetti antinfiammatori, e contribuisce a modulare la risposta immunitaria. Componenti come l’acido ialuronico e il condroitin solfato aiutano a mantenere l’integrità della barriera intestinale.

  • La palmitoiletanolamide (PEA) è un’ammide degli acidi grassi prodotta naturalmente dall’organismo, nota per le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche. In caso di disbiosi, stabilizza i mastociti, spesso iperattivi in disturbi come la sindrome dell’intestino irritabile, riducendo istamina e citochine proinfiammatorie. Inoltre, supporta il sistema endocannabinoide attraverso l’attivazione del PPAR-α, influenzando la motilità intestinale, la permeabilità e la modulazione immunitaria.


Pur non agendo direttamente sull’aumento dei batteri benefici come fanno i probiotici, questi nutraceutici contribuiscono a creare un ambiente intestinale equilibrato, sostenendo la barriera epiteliale e prevenendo la traslocazione di batteri patogeni e tossine. Inoltre, favoriscono l’omeostasi immunitaria, prevenendo l’iperattivazione che può aggravare la disbiosi.


Anche i funghi medicinali sono considerati validi alleati nel trattamento della disbiosi, grazie alle loro proprietà prebiotiche, effetti immunomodulatori e azione antinfiammatoria. I loro polisaccaridi, in particolare i beta-glucani, migliorano la salute intestinale e l’equilibrio del microbioma. I beta-glucani nutrono batteri benefici come Bifidobacterium e Lactobacillus, stimolando la produzione di SCFA, in particolare butirrato, essenziale per l’integrità della barriera intestinale e per la modulazione antinfiammatoria. I funghi medicinali agiscono inoltre sull’immunità innata e adattativa, riequilibrando le risposte immunitarie alterate tipiche della disbiosi. Supportano l’equilibrio delle cellule T-helper (Th1/Th2/Th17), il tessuto linfoide associato all’intestino (GALT) e aiutano a riparare la mucosa intestinale. Molti funghi riducono l’espressione di citochine proinfiammatorie come TNF-α, IL-6 e IL-1β, frequentemente elevate in condizioni di disbiosi e infiammazione intestinale.


Tra i funghi più utili in caso di disbiosi ricordiamo:

  • Il Reishi (Ganoderma lucidum), che modula il microbiota e migliora la barriera intestinale grazie a beta-glucani e triterpeni, con effetti immunomodulanti, antinfiammatori e detossificanti a livello epatico;

  • La criniera di leone (Hericium erinaceus), che favorisce la rigenerazione dei nervi enterici e della mucosa intestinale, contribuendo alla riduzione dell’infiammazione intestinale;

  • La coda di tacchino (Trametes versicolor), ricca di polisaccaridi-K (PSK) e polisaccaropeptidi (PSP), che agisce come prebiotico e promuove un microbiota sano, aumentando anche l’attività delle cellule natural killer, a beneficio dell’equilibrio immunitario.


Infine, l’omeopatia può sostenere la gestione della disbiosi intestinale attivando i meccanismi intrinseci di autoregolazione dell’organismo. Questo approccio terapeutico stimola la capacità innata di equilibrio e guarigione attraverso l’uso di rimedi ultra-diluiti e individualizzati. L’omeopatia può modulare la funzione immunitaria, ridurre l’infiammazione cronica, promuovere la riparazione della barriera mucosa e contribuire al ripristino di un microbiota sano ed equilibrato.


In conclusione, i problemi comportamentali nei cani non sono semplicemente il risultato di un addestramento inadeguato — possono anche avere origine da squilibri fisiologici. In quest’ottica, la combinazione di strategie come probiotici, FMT, nutraceutici, funghi medicinali e omeopatia rappresenta un approccio più olistico, naturale ed efficace per gestire i disturbi comportamentali nei cani, favorendo una relazione più armoniosa tra gli esseri umani e i loro compagni a quattro zampe.


Riferimenti:


  1. Kiełbik, P.; Witkowska-Piłaszewicz, O. The Relationship between Canine Behavioral Disorders and Gut Microbiome and Future Therapeutic Perspectives. Animals 2024, 14, 2048. https://doi.org/10.3390/ani14142048

  2. Podda, A. Micoterapia : I funghi medicinali per il benessere degli animali, Istituto Fauno, 2022.

  3. Pohleven, J. et al. Medicinal Mushrooms. El. knjiga. - Podkoren : MycoMedica, 2016

  4. GUPTA, R.  et al. Nutraceuticals in Veterinary Medicine. Springer Nature Switzerland AG, 2019.



 
 
 

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